Non si sblocca il tema della riforma della pensioni. Ancora una volta le speranze dei sindacati di cambiamento radicale della Riforma Fornero, si sono scontrate. Nessun tipo di impegno preciso è stato preso dal Consiglio dei Ministri che ha deciso di non mettere mano su una questione davvero spinosa. A margine del DEF, il Documento di Economia e Finanza l’esecutivo si è mostrato ancora una volta molto cauto sul tema della flessibilità e sulla modifica della Legge Fornero. E’ in corso di valutazione – come si legge nel Def – la reale possibilità di modificare il settore delle politiche previdenziali, per una maggiore flessibilità in uscita individuale allo scopo di realizzare un nuovo equilibrio tra i giovani che entrano le mondo del lavoro ed i lavoratori che si apprestano ad usufruire della pensione.
Nel documento l’Esecutivo continua aggiungendo la messa in campo di una serie di riforme strutturali che possano incoraggiare nuovi tipi di investimenti privati, ma anche pubblici. Si tratta di una serie di provvedimenti volti all’abbassamento della pressione fiscale salvaguardando i conti dello Stato. Nessun tipo di provvedimento sarà messo in campo riguardo l’indicizzazione degli importi pensionistici superiori per tre volte la somma minima. Un altro passaggio indica le quote risparmiate già nel passato con l’ultima legge di stabilità, per la proroga della perequazione fino al 2018.
La mancata decisione del Governo sul tema delle pensioni è scaturita dal timore di una reazione delle istituzioni europee, già timorose per i conti del nostro paese. Le dichiarazioni provenienti dal partito di governo confermano questa lettura. “E’ il Def per il quale ci aspettiamo il pieno appoggio dall’Europa – commenta il PierPaolo Baretta, il sottosegretario all’Economia – subito dopo ritorneremo a chiedere una maggiore flessibilità per il tema delle pensioni. Tutto questo, però, sarà inserito nei prossimi interventi sull’economia del nostro paese; nessuno stravolgimento della Legge Fornero sarà mai realizzato“.