François Pinault famoso mecenate, dice che il collezionista desidera accompagnare il processo creativo dell’artista. Pinault non è un uomo a caso, si reca allo studio degli artisti, gli vengono mostrate le opere, le condivide con un pubblico allargato, nel momento in cui decide di preparare una mostra. Egli non è un personaggio qualunque. Infatti, le opere messe all’asta da Christie’s, su cui ha espresso il suo giudizio di valore, non sono mai casuali. Chi non ha mai sognato di allestire una propria mostra d’arte?
Collezionare accettando i rischi di innovare, è questo che caratterizza il collezionista contemporaneo e in tempi di crisi il dipinto d’autore è da considerarsi anche in tutto e per tutto un bene rifugio. L’arte antica e quella moderna (in particolar modo per quanto riguarda i quadri e dipinti moderni) sono già consolidate. Ci sono professori che non sono interessati all’arte contemporanea, preferendo il vecchio stile. Ma amare l’arte contemporanea, significa amare anche il passato oltre che il presente.
Sarebbe bello tornare indietro nel tempo, commissionare i teleri di Sant’Orsola a Vittore Carpaccio, o Carlo V che si fece ritrarre da Tiziano. Magari essere un amico di Mette Sophie Gad, moglie di Paul Gauguin, dalla quale comprarono le tele di Manet, che Paul chiese di vendere durante il suo lungo viaggio esotico in Polinesia, per non rimanere a tasche vuote.
Acquistare un Monet o un Van Gogh prima che fosse riconosciuto loro valore dalle istituzioni, non sarebbe semplicemente un sogno? Come ben sappiamo la valutazione dei dipinti e quadri è un qualcosa di molto flessibile e imprevedibile che può far la fortuna di qualche investitore particolarmente fortunato.
Artisti ed opere proliferano ogni giorno. Esse spesso sono presenti nei musei pubblici ma si preferisce restar lontani dall’arte contemporanea. Il dubbio è che il pubblico non ami il mondo in cui vive, il tempo in cui vive. La domanda è, bisogna attendere che un artista passi alla storia per apprezzarne il valore?
Il mercato dell’arte e dei dipinti d’autore intimorisce, ma il gallerista scopre l’artista, gli permette di lavorare, gli commissiona opere, gli cura il catalogo attraverso un critico, prepara mostre e kermesse. Potete solo immaginare il piacere del collezionista e del gallerista di vedere il proprio artista esposto pubblicamente: valore di mercato e valore culturale aumentano di pari passo.