Aumentano i prezzi nel mese di agosto. A renderlo noto è l’Istat secondo cui le stime preliminari indicano che l’indice nazionale dei prezzi al consumo è in crescita di due decimi di punto rispetto al mese precedente, facendo registrare lo stesso tasso tendenziale di luglio. Dietro ad un dato che appare in tendenza con quelli registrati nel corso degli ultimi mesi, si registrano anche delle diminuzioni.
A fronte di una lieve crescita di determinati prodotti, si nota il calo dei prezzi dei prodotti non regolamentati all’energia che in alcuni casi vedono un crollo anche di dieci punti percentuali seguita dalla diminuzione dei prezzi dei servizi di trasporto. Salgono, invece, i costi delle comunicazioni con un punto e mezzo percentuale rispetto al mese precedente. Leggero calo del costo degli alimenti non lavorati che registrano una contrazione di un decimo di punto dallo 0,8 del mese di luglio allo 0,7 di agosto.
I dati non soddisfano appieno gli organi di controllo europeo che hanno sottolineato come la crescita dei prezzi sia inferiore alle aspettative. A questi dati si aggiunge il rallentamento della crescita economica della Cina e la revisione al ribasso del Pil dei paesi membri. Una condizione generale che porta la Bce ad una serie di interventi che, secondo i tecnici, potranno risollevare la situazione di inaspettata impasse che si è registrata. Uno dei provvedimenti che Mario Draghi ha annunciato, nel corso della conferenza stampa di poche ore fa, riguarda il tetto massimo dei titoli di Stato di un Paese che possono essere comprati dalla Banca Centrale in ogni emissione dal 25% al 33%; anche gli acquisti di bond mensili verranno attuati fino a raggiungere l’importo massimo di 60 miliardi ogni mese. La frenata dell’economia europea è da ascrivere innanzitutto alla situazione dei mercati emergenti; una condizione che pesa in maniera notevole sulla crescita globale e sulla situazione delle esportazioni dell’Europa.