In questi ultimi anni il mondo dell’economia continua la sua crescita irrefrenabile. Merito del contemporaneo aumento di affluenza che questa sta vivendo in particolar modo grazie al trading online, alla borsa e, soprattutto, alla continua evoluzione di internet. In questo articolo, però, ci concentriamo su una delle maggiori novità di successo che sta spopolando al giorno d’oggi, ovvero il Fair Value. In tanti probabilmente si staranno chiedendo cosa sia questo Fair Value e quale fosse la sua utilità nel contesto economico.
Rapporto tra Fair Value e prezzo di mercato
Il termine Fair Value deriva dall’inglese. ‘Fair’ significa equo, mentre ‘value’ sta per valore, valore equo, dunque, che altro non è che una stima razionale e imparziale del prezzo di un bene o servizio. Questa stima comprende diversi fattori come ad esempio la scarsità, il costo di produzione o di rimpiazzo, l’utilità o ancora il rischio. Tutti elementi, questi, fondamentali per determinare il prezzo di un bene o servizio, usati con questo preciso scopo dalla teoria del valore. Per semplificare ancor di più la comprensione di questa nuova parola chiave del mondo economico. possiamo dire che il fair value di solito rappresenta il prezzo di mercato. Capita delle volte che quest’ultimo non corrisponda con il fv, ma nella maggior parte dei casi possiamo utilizzare tranquillamente i due termini come sinonimi.
Ma, come detto, ci sono delle situazioni in cui il mercato non esiste oppure il fair value non è ricavabile dal prezzo del mercato stesso. E’ il caso, ad esempio, della recente crisi che ha colpito i mutui. Diversi mercati, come Cdo o Abs, subirono un brusco raffreddamento, influenzati dalla mancanza di liquidità, e quindi non era più possibile assegnare dei prezzi a quel valore. Un’altra situazione in cui i due termini fair value e prezzo di mercato non assumono la funzione di sinonimi è quella della fusione tra due imprese, e in particolar modo quando le sinergie che si possono creare in questi contesti influenzano non poco il prezzo che l’impresa acquirente sarebbe disposta a pagare.
L’utilizzo del fair valure in questo caso assume dei connotati molto importanti, in quanto la valutazione soggettiva che viene assegnata a quegli elementi che compongono lo stesso fv rappresentano la migliore rappresentazione possibile del valore del bene di cui si sta discutendo. Questi che abbiamo appena visto sono soltanto due dei casi in cui il prezzo di mercato non può tradursi in fair value o viceversa. Ma ripetiamo che nella maggior parte delle situazioni in cui questi termini sono utilizzati, possiamo considerarli veri e propri sinonimi.