Comprare casa per gli italiani è sempre stata una fonte di reddito importante. Il valore dell’immobile infatti oltre al lato economico ha rappresentato fino a poco tempo fa anche un investimento in termini sociali se si considera che l’abitazione di proprietà rappresentava il presupposto per potersi fare una famiglia. La situazione del mercato immobiliare, a causa della recessione economica, ha portato a un abbassamento sostanziale dei prezzi degli immobili, si calcola il 7% nei prossimi mesi secondo Confindustria. Una condizione che diversamente dalle aspettative non ha portato a un aumento delle compravendite immobiliari. Perché? Secondo uno studio condotto da Nomisma infatti l’accessibilità al mutuo da parte delle famiglie italiane ha raggiunto oramai i minimi storici soprattutto a causa dei requisiti richiesti dalle banche propense a finanziare non più del 60% del valore dell’immobile con rate del 25-30% del reddito. Una situazione non certo facilitata dall’inasprimento dei regimi fiscali, IMU su tutti, e dalla crisi occupazionale.


Comprare un immobile resta comunque un investimento soprattutto in momenti di recessione come questo. A confermare la tendenza e la lungimiranza di chi possiede capitale da investire sempre i numeri forniti dallo studio Nomisma, secondo il quale, nel primo semestre del 2012, il 48,3% delle abitazioni sono state acquistate in contanti. Acquistare, anche in tempi di crisi, fa bene sopraattutto in virtù di tempi migliori che prima o poi arriveranno.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *