Brutte notizie per i pensionati italiani. Secondo un recente studio le pensioni italiane risultano quelle maggiormente sottoposte a tassazioni dallo Stato. Un vero e proprio salasso per i cittadini che devono far fronte ad una forte decurtazione della somma della pensione, dopo anni di sacrifici per ottenerla. A lanciare l’allarme è Tito Boeri, il numero uno dell’INPS che ha fatto notare come il nostro paese sia costretto a pagare una quota significativa di pensioni di coloro che non sono residenti in Italia. Un”emigrazione” in età avanzata che, negli ultimi anni, è aumentata a dismisura; con un numero sempre maggiore di persone, in età da pensione, che scelgono di abbandonare l’Italia per le forti tasse applicate sull’importo pensionistico.
Il nostro paese figura alla quinta posizione per la quantità di imposizione fiscale sui pensionati. A rivelarlo è l’Unione Europea attraverso uno studio sul rapporto sull’adeguatezza delle pensioni nel corso del 2015 con la realizzazione di una speciale classifica dei sistemi più favorevoli per coloro che percepiscono una pensione rispetto ai lavoratori.
La media delle tasse sulle pensioni corrisposte nel resto dei paesi europei è inferiore del 30% rispetto all’Italia. Un esempio è realizzato da segretario del Ferpa, il sindacato europeo dei pensionati: “Su una pensione di 1500 euro – spiega – in Italia vengono corrisposti 600 euro di tasse mentre in Germania solo 60”. Un pensionato che vive a Roma con un reddito di 20.000 auro all’anno pagherebbe una quota di tasse pari al 20,73%. Nel caso in cui avesse vissuto in Spagna, invece, avrebbe pagato il 9,5% mentre in Gran Bretagna poco più di sette punti percentuali mentre il Francia il 5,2%. In Germania, invece, la tassazione sarebbe stata dello 0,2%. Situazione ancora differente in paesi come l’Ungheria, la Slovacchia, la Lituania e la Bulgaria dove i pensionati non devono corrispondere nessun tipo di tassa allo stato. – le pensioni sono addirittura esenti da tasse.