Continuano a calare i tassi di interesse applicati dagli istituti bancari sui mutui per l’acquisto di una casa. Un calo che però non è sufficiente a portare il livello di differenziale nella media Ue. Sono solo i Paesi Bassi a riscontrare dei tassi d interesse superiori a quelli del Belpaese che si posiziona al secondo posto tra i ventisette paesi dell’Unione. E’ di nove punti percentuali il costo maggiore che gli italiani devono sopportare per un mutuo per l’acquisto di una casa.
A riferirlo è la Cgia di Mestre che ha anche aggiunto come la quota di italiani che nel 2015 abbiano fatto ricorso al sistema dei mutui bancari sia del 2,20% contro una media che negli altri paesi dell’Ue si attesta intorno al 2,02%. Ma il dato che maggiormente balza agli occhi è quello è il ribasso del differenziale tra l’Italia e l’Eurozona che ha conosciuto una vera e propria picchiata rispetto agli oltre venti punti percentuali che il nostro paese scontava nel 2012. Uno scarto che è continuato a crescere nel corso del 2013 con una quota del 22,4%. Ma è stato il 2014 l’anno durante il quale il differenziale è cominciato a scendere, con uno scarto tra gli interessi dell’Italia rispetto all’Europa è passato, in pochi mesi, al 13,2% fino al giugno di quest’anno, data dell’ultima rilevazione della Cgia di Mestre che ha riscontrato una quota dell’8,9%.
Ammonta a due punti e mezzo il valore percentuale dell’incremento delle consistenze erogate nei paesi dell’area euro, in controtendenza al nostro paese in cui si è registrata una lieve flessione inferiore al punto percentuale (o,7%). Lo stock erogato dalle banche italiane ammonta, invece, a 359 miliardi, una quota largamente inferiore agli altri paesi del vecchio continente con gli istituti di credito tedeschi che hanno registrato 1,061 miliardi di euro erogati, seguiti dai francesi con 874, gli spagnoli con 565 miliardi fino ai Paesi Bassi dove si sono registrati 401 miliardi di mutui.