Continua a non migliorare la situazione del credito alle piccole e media imprese nel nostro paese. A confermarlo sono i nuovi dati del rapporto OCSE che ha confermato un quadro fortemente a tinte fosche per la situazione economica nel quale versano tutte quelle attività economiche che da sempre rappresentano il tessuto produttivo italiano. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (in inglese Organisation for Economic Co-operation and Development) in un paese come il nostro la cui quasi totalità delle attività economiche sono di piccola o media entità, i prestiti erogati verso questo importante segmento economico rappresentano una quota addirittura inferiore ai venti punti percentuali.
In Italia, infatti, le PMI, secondo uno studio, rappresentano il 99,9% di tutte le compagnie presenti. La quasi totalità per un settore che più di altri, ha sentito le pesanti ricadute della crisi che da oltre sette anni coinvolge il tessuto economico del nostro paese.Un settore che più di altri soffre anche della mancanza del credito da parte degli istituti bancari che dall’inizio della crisi hanno chiuso i rubinetti del credito a fronte di una richiesta maggiore da parte degli imprenditori, in sempre maggiori difficoltà.
Sempre secondo l’istituto, con sede a Parigi, la situazione si capovolge completamente nella maggioranza dei paesi del vecchio continente dove ad una diffusione di piccole e medie imprese più bassa rispetto al Belpaese, si affianca una quantità di prestiti erogati verso questo settore di gran lunga maggiore. Sia in Belgio che in Svizzera la stragrande maggioranza del credito offerto dagli istituti bancari, si rivolge verso le PMI. Se nel paese elvetico la quantità di credito corrisposto ammonta a ottantotto punti percentuali, in Belgio si arriva al 67,2% mentre si attestano sui venti punti percentuali sia in Francia con il 21,1% che in Gran Bretagna e negli Stati Uniti con una quota in entrambi i paesi del 22%.