I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) sono una soluzione di investimento adottata diffusamente dai risparmiatori italiani, che si affidano ai servizi di Poste Italiane e della Cassa Depositi e Prestiti (i gestori di questo servizio) per ottenere delle rendite puntando su sicurezza e convenienza anche durante il 2016. Sebbene i rendimenti promessi quest’anno (e nell’orizzonte temporale a medio termine) da questo strumento siano inferiori rispetto al passato, chi detiene dei capitali in Italia tende sempre a prendere in considerazione questa opzione, per via dei costi ridotti alla quale è associata e per la sua indubbia praticità di utilizzo.
D’altronde è cosa nota che i rendimenti di tutti gli strumenti di risparmio, a cominciare dai buoni fruttiferi postali 2016 per arrivare ai conti deposito) sono in forte calo per via del taglio del costo del denaro voluto dalla Banca Centrale Europea.
Chi invece detiene dei BFP ordinari sottoscritti nei primi anni del nuovo millennio, ha in tasca un capitale che continuerà a crescere fino ad ottenere delle rendite estremamente interessanti, che potranno andare ben oltre il 50% alla scadenza ventennale dei Buoni: chi ad esempio ha sottoscritto un Buono Fruttifero Ordinario nel marzo del 2001 del valore di 1000 euro, riscattandolo nel mese di marzo 2016 potrà vedere raddoppiata la somma investita (al netto delle trattenute si potranno incassare 2050 euro), mentre se si vuole attendere l’estinzione dell’intero termine ventennale, si potranno ritirare addirittura 3000 euro lordi, che diventano circa 2700 tolte le imposte.
Come detto, i tassi attuali non sono esaltanti come nei decenni passati, tuttavia i risparmiatori potranno considerare molteplici proposte offerte da Poste Italiane nel settore BFP: si va dai già citati Buoni Ordinari, a quelli indicizzati all’inflazione e agli indici più importanti quotati nei mercati europei (come l’indice Eurostoxx 50), per arrivare ai Buoni a breve, medio e lungo termine. I BFP rappresentano una forma di investimento sicura e garantita, in quanto non si rischia mai di perdere il capitale investito e i costi di gestione risultano assai limitati.
Possono essere sottoscritti presso qualsiasi sportello degli uffici di Poste Italiane e oggi possono essere consultati anche online grazie ai servizi messi a disposizione per gli utenti, sul computer e sul dispositivo mobile. Per quanto riguarda la ritenuta fiscale, quella attualmente vigente prevede un imposta del 12,50% sulle rendite, un dato comunque conveniente se paragonato alla tassazione applicata ad altri prodotti finanziari, superiore di solito al 20%.