Le pressioni sul Governo di Matteo Renzi sul tema della pensioni si fanno, di giorno in giorno, più pressanti. Tutti, o quasi, propongono per una radicale modifica della Legge Fornero che ha portato il sistema previdenziale del nostro paese ad una situazione che grava sulle spalle degli esodati, sulle donne, su chi vorrebbe un’uscita anticipata dal lavoro reclamando una maggiore flessibilità. Ma una categoria che da anni aspetta una riforma che possa alleggerire la loro condizione e di cui si parla davvero poco nei telegiornali del nostro paese sono i lavoratori precoci. Si tratta di una particolare categoria di lavoratori che sono entrati nel mondo del lavoro in giovane età e che ora, raggiunta la quota di contributi necessari, spingono per un’uscita anticipata dal lavoro.
Ma è il limite di età imposto dalla legge ad impedire questo processo. Ed allora i cosiddetti lavoratori precoci si ritrovano, loro malgrado, a dover continuare a lavorare. Una situazione davvero paradossale quella che vive il nostro sistema pensionistico con un foltissimo gruppo di giovani desiderosi di far parte del mondo del lavoro ed un’altra significativa fetta di lavoratori che, al contrario, non vedono l’ora di uscirne. Ad intervenire sulla questione è l’ex premier Mario Monti che non apre a possibili soluzioni a breve termine: “L’Italia – secondo Monti – per molti anni ha gestito il sistema pensionistico in maniera del tutto sbagliato, scaricando gli oneri sulle generazioni future che nel frattempo sono arrivate“.
Ma la posizione dell’ex premier non sembra affatto presa in considerazione in primis dal ministro Poletti che si è mostrato deciso ora come non mai ad effettuare una serie di radicali modifiche al sistema previdenziale; in primis per eliminare le evidenti storture della Fornero che hanno danneggiato per anni gli esodati e con un occhio di riguardo, naturalmente, per i lavoratori precoci per i quali il ministro ha annunciato degli interventi già nella prossima Legge di Stabilità.