Forse una nuova apertura sul tema delle pensioni. Ad annunciarla è il ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan che sembra intenzionato ad introdurre una forma di flessibilità nel sistema pensionistico, già nella Legge di Stabilità. La riforma dovrebbe riguardare l’introduzione dell’uscita anticipata dal lavoro così da raggiungere la pensione prima del tempo previsto dalla Fornero. Il sistema dovrebbe prevedere anche una forma di penalizzazione sugli assegni previsti. Così proprio il ministro che aveva bloccato qualsiasi forma di riforma, ora sembra maggiormente possibilista rispetto ad una serie di modifiche alla precedente riforma Fornero.
Ma la condizione principale resta immutata: qualsiasi forma di cambiamento nel sistema dovrà essere compatibile con gli obblighi di rispetto rigoroso dei conti. Quello che sembra quanto mai palese nel dibattito sulla Riforma delle Pensioni è una doppia tendenza. Se da una parte c’è il Ministero del Lavoro che protende ad una soluzione di una situazione che appare quanto mai bloccata, dall’altro abbiamo il Ministero di Economia e Finanza che giudica molto più importante la situazione dei conti pubblici. Sia tecnici che politici sono a lavoro ormai da mesi per cercare di venire incontro ad entrambe le tendenze.
Una via di mezzo che maggiormente si è fatta largo è quella dell’introduzione di una significativa riduzione dell’importo pensionistico per coloro i quali decidono di uscire anticipatamente dal mercato del lavoro. Si tratta di una soluzione che accontenterebbe tutti, o quasi tenendo conto che una forma di flessibilità in uscita non può che portare ad una maggiore possibilità di entrata nel circuito del lavoro da parte dei giovani sempre più bisognosi di un primo impiego. La possibile soluzione della penalizzazione è quella maggiormente allo studio dai tecnici. E’ di una quota che va fino al 15% la diminuzione dell’importo pensionistico con il requisito anagrafico che si abbasserebbe da oltre 66 a 62 anni.