Oltre alla legge di stabilità l’esecutivo è impegnato ad introdurre, o revisionare, le forme di sussidio alle imprese attraverso nuovi aiuti economici. In particolare l’introduzione di alcune misure potrebbero trovare posto all’interno di un apposito decreto denominato “industrial compact” da varare subito dopo l’inizio del 2015. Il focus principale degli addetti ai lavori è sulle dimensioni delle imprese, che tenteranno di essere incrementate prevedendo nuovi aiuti per quanto riguarda le forme aggregative tra società.
Tra le opzioni possibili vi è quella di defiscalizzare i progetti di fusione, da un lato premiando gli utili reinvestiti entro un determinato arco temporale (ad esempio 3-4 anni) e dall’altro accorciando i vincoli temporali sul calcolo delle quote di ammortamento fiscale in modo da consentire benefici fiscali più ravvicinati. Inoltre, al fine di favorire gli investimenti da parte di industrie multinazionali, l’esecutivo potrebbe varare una forma di tassazione ridotta (con la previsione di introdurre anche una aliquota pari a zero) per la tassazione dei dividendi rimpatriati. Altra novità allo studio è il varo dei “development bond”, una sorta di project bond riguardanti l’introduzione di misure che favoriscano la crescita del sistema industriale: ad esempio progetti di filiera, integrazioni, accorpamenti o piani di digitalizzazione.
E’ comune vero che tali misure sono solo allo studio del Governo, che attualmente è impegnato molto sul fronte del lavoro o del favorire lo sviluppo dell’economia. Tuttavia sono in molti a far notare che l’esecutivo ha già varato misure importanti sempre per favorire lo sviluppo economico e il rilancio dell’impresa. In particolare è stata rifinanziata la legge Sabatini ed a partire dai prossimi mesi si dovrebbero vedere i risultati della “Guidi – Padoan” che ha attivato un credito di imposta del 15 % sugli investimenti incrementali. Da ultimo occorre rilevare anche l’impegno dell’esecutivo sul tema delle nuove tecnologie con la pubblicazione dei decreti per due bandi da 400 milioni su agenda digitale e sviluppo sostenibile.